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Affitti brevi, impatto economico e prospettive future

Pochi giorni fa si è tenuta alla Camera dei Deputati la presentazione della survey “Mappatura, provenienza e redditività del patrimonio immobiliare italiano negli Affitti Brevi”, a cura di Marco Celani, CEO di Italianway e Presidente di AIGAB. L’analisi evidenzia il ruolo sempre più strategico degli affitti brevi nel mercato immobiliare e il loro impatto economico.

Un mercato in evoluzione

Con un calo demografico e un aumento delle abitazioni ereditate ma inutilizzate, cresce la domanda di soluzioni abitative flessibili. Attualmente, in Italia ci sono 9,6 milioni di seconde case inutilizzate, di cui 496.000 destinate agli affitti brevi, coinvolgendo circa 500.000 famiglie.

L’impatto economico degli affitti brevi

Nel 2024 il settore ha generato 66 miliardi di euro:

  • 13 miliardi dalle prenotazioni,

  • 52 miliardi dall’indotto,

  • 1 miliardo in ristrutturazioni e manutenzioni.

I dati smentiscono l’idea che gli affitti brevi sottraggano immobili alla locazione tradizionale: solo il 2,2% delle case proviene da affitti a lungo termine convertiti in turistici, mentre la maggior parte deriva da eredità (30,4%) o era inutilizzata (26,1%).

Property Manager e gestione professionale

I Property Manager assumono un ruolo cruciale grazie all’uso della tecnologia, occupandosi di gestione fiscale, prenotazioni e manutenzione, garantendo il rispetto delle normative.

Affitti brevi nelle grandi città

I dati smentiscono la percezione di una diffusione eccessiva:

  • Milano: 15.586 annunci, di cui 7.522 realmente attivi (0,9% del totale delle abitazioni),

  • Roma: 21.942 annunci, 14.449 operativi (1%),

  • Firenze: 9.239 annunci, 6.206 attivi (3%).

Eventi e affitti brevi

Eventi di grande richiamo influenzano la domanda:

  • Eras Tour di Taylor Swift (+316% di richieste a Milano),

  • Olimpiadi di Parigi 2024 (+68% di notti vendute rispetto al 2023),

  • Giubileo 2025 a Roma (previsto calo dell’8-10%).

Prospettive future

L’aumento degli affitti a lungo termine è legato all’inflazione (+12,5% in due anni) più che agli affitti brevi. Il settore genera 150.000 posti di lavoro e contribuisce alla valorizzazione immobiliare.

Secondo Celani, normative troppo restrittive potrebbero avere effetti negativi, poiché il mercato tende ad autoregolarsi, trovando un equilibrio tra domanda e offerta.

Fonte: Idealista

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