Il governo canadese dichiara guerra ad Airbnb e Vrbo.
Il Primo Ministro Justin Trudeau ha infatti annunciato un fondo di 50 milioni di dollari per aiutare le città a regolamentare e limitare gli affitti a breve termine, con l’obiettivo di riconvertire queste unità in alloggi a lungo termine.
There are more than 200,000 short term rentals across the country — like Airbnbs or Vrbos — that could be turned into housing.
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) December 4, 2024
So we’re giving cities more resources to crack down on those rentals and unlock more homes for Canadians.
L’idea è che le piattaforme come Airbnb contribuiscano alla crisi abitativa, togliendo dal mercato case che potrebbero essere affittate a residenti. Il fondo servirà a finanziare controlli, gestire reclami e far rispettare le regole, che in molti casi prevedono già la limitazione degli affitti alla residenza principale del proprietario.
Inoltre una recente sentenza della Corte Tributaria ha stabilito che gli immobili usati regolarmente per affitti brevi sono considerati commerciali, e quindi soggetti a imposte sulla vendita. Questo significa che chi vende una casa usata per Airbnb potrebbe dover pagare migliaia di dollari di tasse in più.
La stretta sugli affitti brevi sta già avendo effetti: a Toronto e Vancouver, dove sono state introdotte regole severe, si registra un aumento degli affitti a lungo termine. Ma la battaglia è tutt’altro che vinta: molti host ignorano le regole, e le città faticano a farle rispettare.
Con questo nuovo finanziamento, i comuni avranno più risorse per scovare gli affitti illegali, e la combinazione di controlli più severi e nuove tasse potrebbe mettere a dura prova il business di Airbnb in Canada. Resta da vedere se la piattaforma riuscirà ad adattarsi a questo nuovo scenario, o se i canadesi dovranno dire addio alla “golden age” degli affitti brevi.