La Commissione Europea ha stabilito che Booking.com, in quanto considerata “gatekeeper” del mercato digitale, dovrà adeguarsi alle regole del Digital Markets Act (DMA).
In particolare, Booking.com non potrà più imporre le cosiddette “clausole di parità”, che impedivano ad hotel, autonoleggi e altri fornitori di servizi di offrire prezzi e condizioni migliori sui propri siti web o su piattaforme concorrenti.
Questa decisione permetterà a questi operatori di avere maggiore libertà nella gestione delle proprie offerte e ai consumatori di beneficiare di una maggiore concorrenza e di prezzi più vantaggiosi.
Le regole da rispettare
Booking.com non potrà più usare tattiche scorrette per limitare la concorrenza. Ecco cosa cambia:
- Stop all’aumento delle commissioni: Booking.com non potrà penalizzare chi offre prezzi migliori su altri siti web.
- Niente più “delisting”: Booking.com non potrà escludere dalle proprie liste chi pratica prezzi diversi su altre piattaforme.
- Accesso ai dati: Gli hotel e gli altri operatori avranno accesso immediato ai dati dei clienti raccolti da Booking.com.
- Libertà di cambiare: Chiunque potrà trasferire i propri dati a piattaforme concorrenti senza ostacoli.
In questo modo, l’Unione Europea vuole garantire una maggiore equità nel mercato delle prenotazioni online, a beneficio sia degli operatori turistici che dei consumatori.
Rischio sanzioni
Booking dovrà conservare tutta la documentazione utile a dimostrare la sua conformità alle regole. E presentare entro il 25 novembre 2024 un rapporto dettagliato contenente dati e numeri che comprovino il rispetto degli obblighi.
In caso contrario, rischia pesanti sanzioni:
- Multe salate: fino al 10% del fatturato globale, che possono arrivare al 20% in caso di violazioni ripetute.
- Misure drastiche: l’UE potrebbe addirittura obbligare Booking.com a vendere aziende collegate o impedire future acquisizioni.
La Commissione Europea è quindi determinata a far rispettare le nuove regole per garantire un mercato digitale più equo e competitivo.