Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Brasile, in arrivo nuove regole per gli affitti brevi nei condomìni

Mentre in Italia il dibattito sugli affitti brevi è sempre più acceso – tra pressioni politiche, esigenze dei residenti e opportunità per i proprietari – in Brasile si sta discutendo una riforma del Codice Civile che potrebbe servire da spunto anche nel nostro contesto. Vediamo cosa prevede e perché potrebbe interessare chi opera nel settore turistico anche qui.

Una riforma che punta anche sugli affitti brevi

Il Senato brasiliano sta esaminando una proposta di riforma del Codice Civile che, tra le altre cose, punta a regolamentare l’uso degli appartamenti nei condomìni per finalità turistiche, in particolare tramite piattaforme come Airbnb e Booking.

Il nuovo testo stabilisce che gli affitti brevi non saranno più consentiti nei condomìni residenziali, salvo approvazione esplicita nel regolamento o in assemblea condominiale.

Questa misura nasce per colmare un vuoto normativo: attualmente, in Brasile, non esiste una legge chiara che regoli l’uso di piattaforme digitali per la locazione turistica, diversamente dagli hotel o dagli affitti stagionali, che sono già disciplinati.

Un equilibrio tra convivenza e opportunità economica

Il tema è delicato: da un lato, l’aumento di affitti brevi in edifici residenziali può creare attriti tra i condomini, soprattutto per motivi legati alla sicurezza, al rispetto delle regole comuni e al via vai di ospiti sconosciuti. Dall’altro lato, questa nuova forma di locazione rappresenta un’opportunità economica sia per i singoli proprietari sia per il turismo locale.

Molti esperti in Brasile sottolineano la necessità di trovare una regolamentazione equilibrata, che riconosca i vantaggi della tecnologia e della sharing economy, ma che al contempo protegga la qualità della vita nei condomìni.

Una normativa ancora da completare

Un’altra riflessione importante riguarda la parte fiscale e amministrativa. Se gli hotel devono rispettare obblighi specifici (come il pagamento dell’Imposta sui Servizi e i controlli di sicurezza), le piattaforme digitali non sempre rientrano negli stessi parametri. Questo crea una situazione di concorrenza sbilanciata e solleva interrogativi che, secondo molti giuristi, richiedono una risposta normativa più ampia.

Fonte: CNN Brasil

Non perderti nessun aggiornamento iscrivendoti ai nostri canali.
5 2 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Go to Top
0
Would love your thoughts, please comment.x