Dal 1° gennaio 2025 scatta l’obbligo del CIN, il Codice identificativo nazionale, per gli affitti brevi. Ma a pochi mesi dall’entrata in vigore della normativa, regna ancora molta confusione tra i proprietari. Un’indagine di Facile.it rivela che un terzo di loro non è nemmeno a conoscenza dell’obbligo e molti non hanno ancora richiesto il codice.
Chi sono i proprietari di case in affitto breve? Contrariamente a quanto si pensa, la maggior parte (62%) non lo fa come attività professionale, ma per arrotondare lo stipendio. La situazione cambia tra i giovani (25-34 anni), dove l’affitto breve diventa un vero e proprio lavoro per il 61%. Le motivazioni principali che spingono i proprietari a scegliere questa formula sono: maggiori guadagni, tutela dai rischi di morosità e maggiore flessibilità nella gestione dell’immobile.
La corsa al CIN e le nuove regole. A preoccupare è il fatto che quasi la metà dei proprietari non ha ancora richiesto il CIN e molti sono ancora indecisi sul da farsi. C’è chi si informa, chi pensa di abbandonare l’attività per le troppe complicazioni burocratiche e chi, addirittura, sembra intenzionato a ignorare la legge.
La nuova normativa introduce anche l’obbligo di installare dispositivi di sicurezza nelle abitazioni, come rilevatori di fumo e monossido di carbonio. Da questo punto di vista, i proprietari sembrano essere più preparati, con la maggior parte che ha già provveduto ad adeguarsi.
Assicurazioni: un aspetto da non trascurare. Anche se non obbligatoria (salvo in alcune regioni), la polizza casa per tutelarsi da eventuali danni è diffusa tra i proprietari di immobili in affitto breve. Il mercato offre diverse soluzioni con prezzi variabili a seconda delle garanzie.
Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it: “Il consiglio quando si è alle prese con la scelta di una polizza casa è di verificare con attenzione i fascicoli informativi per identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Ad esempio, è importante non limitarsi alla polizze proposte da alcune piattaforme per gli affitti brevi; queste coperture sono spesso limitate e, naturalmente, sono valide solo per le prenotazioni effettuate tramite la piattaforma stessa, lasciando così il proprietario scoperto nel caso operi attraverso altri canali.”
In conclusione, l’introduzione del CIN e delle nuove regole sta mettendo a dura prova i proprietari di case in affitto breve. Aumenta la burocrazia e molti si trovano impreparati di fronte alle novità. Sarà fondamentale un’adeguata informazione e semplificazione delle procedure per evitare un abbandono massiccio di questa forma di ospitalità.