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Dubai, il mercato degli affitti brevi continua a crescere

Negli ultimi tempi, ogni volta che una città europea introduce restrizioni alle locazioni brevi tramite piattaforme come Airbnb, Dubai ne trae immediatamente vantaggio. Questo fenomeno sta attirando sempre più l’attenzione degli operatori del settore immobiliare, che vedono nella città emiratina una destinazione ideale per investimenti a reddito.

Un caso emblematico si è verificato quando la Grecia ha imposto dei limiti agli affitti a breve termine. In quella circostanza, molti investitori globali hanno spostato l’interesse verso Dubai, attratti da un contesto favorevole e da rendimenti interessanti. Ora che anche la Spagna ha deciso di tagliare decine di migliaia di annunci Airbnb sul proprio territorio per contrastare l’”over-tourism” e l’impennata degli affitti tradizionali, lo scenario sembra destinato a ripetersi.

Dubai offre un mercato strutturato e regolamentato, in grado di assorbire senza difficoltà nuovi investimenti nel settore degli affitti brevi. Le autorità locali hanno da tempo stabilito regole chiare per questo comparto: dalle norme di manutenzione degli immobili, ai requisiti per le società che li gestiscono, fino alle disposizioni contrattuali che impediscono ai costruttori di vietare gli affitti a breve termine se non espressamente previsto.

A oggi, gli immobili destinati a soggiorni brevi a Dubai sono circa 30.000-40.000, una cifra ancora contenuta rispetto alle oltre 130.000 camere e appartamenti alberghieri presenti in città. Questo equilibrio rende il mercato dinamico ma non saturo, ideale per chi vuole entrare o espandersi in questo segmento.

Parallelamente, alcuni proprietari stanno tornando agli affitti annuali, attratti dagli aumenti medi del 5-15% sui rinnovi dei contratti. Tuttavia, il settore degli affitti brevi continua ad attirare nuovi attori, soprattutto in previsione dell’alta stagione turistica e della consegna di nuovi complessi residenziali nei prossimi anni.

La crescita di Dubai come destinazione per i viaggiatori internazionali resta forte, alimentando anche l’espansione dell’offerta su piattaforme come Airbnb. In un momento in cui città europee come Atene o Barcellona pongono limiti sempre più rigidi, la capitale emiratina si propone come alternativa sicura e redditizia per gli investitori, grazie a un approccio normativo stabile, collaborativo e orientato allo sviluppo del settore.

Il risultato è chiaro: mentre alcune mete tradizionali diventano meno accessibili per chi vuole affittare a breve termine, Dubai si rafforza come hub immobiliare globale, pronta ad accogliere capitali internazionali in cerca di opportunità e stabilità.

Fonte: Gulf News

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