A Firenze sono ufficialmente iniziati i controlli per verificare l’esposizione del Codice Identificativo Nazionale (Cin), obbligatorio per chi gestisce affitti brevi. Finora sono stati rilasciati circa 18.000 codici, ma durante le operazioni di rimozione delle keybox sono emerse diverse irregolarità. Proprio a seguito di questi accertamenti, è stata comminata la prima multa da 1000 euro.
La città sta intensificando gli sforzi per contrastare l’overtourism attraverso un sistema che combina regolamenti, controlli e sanzioni. Senza un efficace meccanismo di verifica, qualsiasi normativa rischia di rimanere inapplicata. La prima azione concreta ha riguardato le keybox, ovvero le cassette di sicurezza per chiavi posizionate vicino agli ingressi delle abitazioni affittate. Questi dispositivi consentivano agli ospiti di accedere autonomamente agli appartamenti tramite un codice. Nei giorni scorsi, la Polizia Municipale di Firenze ha provveduto a rimuoverne 187, decretando la fine del self check-in.
Parallelamente, i controlli hanno permesso di verificare la corretta esposizione del Cin. Questo codice univoco a livello nazionale, obbligatorio per ogni attività di locazione turistica breve, deve essere ben visibile all’esterno delle strutture, inciso in nero su una targa di ottone. Il suo scopo è uniformare la regolamentazione degli affitti brevi in tutta Italia. Oltre alle sanzioni per la rimozione delle keybox, con multe da 400 euro, è stata inflitta una sanzione da 1000 euro alla proprietaria di un appartamento nel centro storico che non aveva esposto il codice identificativo.
Molti proprietari, tuttavia, continuano a cercare metodi alternativi per aggirare la normativa, utilizzando soluzioni non conformi. Saranno costretti ad adeguarsi rapidamente, poiché l’obbligo di esposizione del Cin sta facendo emergere situazioni irregolari, tra cui alloggi privi dei requisiti abitativi necessari. È probabile che il mercato degli affitti brevi non subisca una riduzione significativa, ma piuttosto un’evoluzione verso una gestione più professionale. Il giro d’affari legato agli affitti turistici nel centro di Firenze è infatti troppo redditizio per essere abbandonato, spingendo i proprietari a regolarizzare le proprie attività per continuare a sfruttare il potenziale economico delle loro abitazioni.
Fonte: Controradio