Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il Ministero dell’Interno ha comunicato che l’identificazione degli ospiti va effettuata di persona all’arrivo degli stessi, qualunque sia la tipologia di struttura ricettiva/alberghiera, comprese le locazioni turistiche che di fatto sono tenute a rispondere ai medesimi obblighi di comunicazione.
Il Comune di Roma ha preso alla lettera la circolare e pochi giorni fa i vigili capitolini hanno iniziato a rimuovere le key-box nelle strade del centro, anche quelle fissate all’esterno dei palazzi.
Il panorama dell’identificazione digitale
In un mondo in continua evoluzione in cui l’intelligenza artificiale la sta facendo da padrone, ci sono vari ambiti come quello bancario/finanziario o più banalmente quello degli operatori telefonici che utilizzano sistemi di riconoscimento da remoto per identificare i propri clienti, al fine di poter stipulare un contratto normativamente conforme.
Sul mercato esistono già software di rinomate aziende che consentono di identificare il cliente con strumenti avanzati, unendo i dati biometrici alle tecnologie digitali e al riconoscimento tramite operatore.
E guarda caso uno di questi software si chiama proprio “de visu”.
La video identificazione per il Garante Privacy
In evidenza sul sito di uno degli operatori che offre il servizio di identificazione da remoto si legge il seguente avviso:
Con il documento n. 1189435 del 27 ottobre 2005, L’Autorità Garante della Privacy chiarisce che «l’identificazione di chi effettua un’operazione è prescritta a volte da una disposizione normativa, oppure può essere necessaria per eseguire obblighi derivanti dal contratto o per adempiere a specifiche richieste precontrattuali dell´interessato». Sempre col citato provvedimento, l’Autorità ha chiarito che «l’operazione è effettuata di persona, oppure on line tramite idonei elementi di valutazione».
La Video Identificazione ha quindi la stessa dignità e lo stesso valore della Identificazione fisica.
Identificazione tra presente e futuro
Preso atto delle direttive impartite dal Ministero dell’Interno, e che vanno rispettate, solleviamo perplessità su questa restrizione.
Crediamo infatti che il settore turistico non possa subire una tale limitazione e vanno ricercate nuove soluzioni più dinamiche ma comunque rispettose della necessità di identificazione di tutti gli ospiti, al fine di garantire la necessaria sicurezza pubblica.
