Il turismo italiano, dopo due anni di forte crescita, mostra segnali di rallentamento e si prepara ad un periodo di stabilizzazione. Le festività natalizie vedranno circa 16,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive italiane, con un calo dell’1,5% rispetto allo scorso anno, dovuto anche ad una diminuzione dei visitatori stranieri. Nonostante questo, la stagione turistica si prospetta comunque positiva, con città d’arte e località montane che attireranno la maggior parte dei visitatori, favorite anche da condizioni meteo favorevoli per le piste da sci.
Questo rallentamento è dovuto a diversi fattori. Innanzitutto, il confronto con le eccezionali performance del Natale 2023, che aveva registrato un numero record di presenze. Inoltre, l’aumento dei prezzi continua ad influenzare le scelte dei turisti italiani, mentre le tensioni geopolitiche e il peggioramento economico in alcuni paesi europei scoraggiano i visitatori stranieri.
Le località sciistiche prevedono un leggero incremento delle presenze (+0,3%), con quasi la metà dei turisti provenienti dall’estero, in particolare da Germania, Svizzera e Scandinavia. Anche città d’arte e borghi manterranno un forte appeal, soprattutto per i turisti stranieri (tedeschi, statunitensi e francesi in testa), seppur con una lieve flessione (-0,9%). Si registra un aumento degli arrivi dagli Stati Uniti, Svizzera e Polonia, mentre calano Germania, Regno Unito e Austria.
Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti, commenta la situazione riconoscendo la buona performance del settore, ma sottolineando le difficoltà legate all’aumento dei prezzi e alle tensioni internazionali. Esprime preoccupazione per il possibile impatto negativo di queste criticità sul turismo nella prima parte del 2025 e auspica che il Giubileo possa generare benefici per tutto il Paese, non solo per Roma e il Lazio.
Fonte: Confesercenti
