New York non è mai stata una città economica, ma ultimamente trovare una camera d’albergo a un prezzo decente è diventato quasi impossibile. I prezzi sono alle stelle: immaginate che a settembre il costo medio di una notte in hotel ha raggiunto i 417 dollari! Questo significa che New York è seconda solo a Maui per quanto riguarda i prezzi degli hotel.
Questo aumento vertiginoso ha diverse cause. Innanzitutto, la città è di nuovo piena di turisti dopo la pandemia, ma ci sono meno camere disponibili perché molte sono state destinate ad accogliere i migranti. Inoltre, le nuove regole hanno limitato gli affitti a breve termine su Airbnb, riducendo ulteriormente le opzioni per i visitatori. Infine, non dimentichiamoci dell’inflazione e dell’aumento dei costi di gestione degli hotel, che si ripercuotono inevitabilmente sui prezzi delle camere.
Di fronte a questa situazione, molti turisti si stanno adattando. C’è chi sceglie di dormire fuori città, nel New Jersey o a Long Island, chi si fa ospitare da amici e chi, addirittura, posticipa il viaggio sperando in prezzi migliori in futuro.
Ma il problema non riguarda solo i turisti. Anche gli albergatori sono preoccupati. Se da un lato gli alti prezzi garantiscono maggiori guadagni, dall’altro si teme che a lungo andare possano scoraggiare i visitatori.
Cosa si può fare per invertire la rotta? Alcuni propongono di allentare le restrizioni su Airbnb per aumentare l’offerta di alloggi, mentre altri puntano sulla costruzione di nuovi hotel. In ogni caso, è chiaro che bisogna trovare una soluzione per rendere New York più accessibile, altrimenti rischia di diventare una città solo per ricchi.
Fonte: New York Times
