Roma si prepara a una svolta nella regolamentazione degli affitti brevi, con effetti diretti su chi possiede immobili destinati alla locazione turistica. Il nuovo piano comunale introduce limiti nei condomìni e nelle zone storiche: non più del 25-30% degli appartamenti potrà essere destinato agli affitti brevi, mentre verranno bloccate nuove attività nei rioni centrali già saturi.
Limiti nei condomìni
La soglia del 25-30% negli edifici nasce dalla volontà di arginare i disagi che la presenza di troppi alloggi turistici può causare alla comunità residenziale; tuttavia, per i proprietari turistici questo rappresenta una restrizione alla libertà operativa – soprattutto per chi ha investito su più immobili e gestisce in modo professionale. La necessità di adattarsi a un nuovo equilibrio condominiale comporta l’obbligo di monitorare costantemente le quote e di lavorare in trasparenza con gli altri residenti, per evitare contestazioni e sanzioni.
Stop nei rioni più saturi
Il blocco delle nuove autorizzazioni nelle zone storiche, scelte come “aree rosse” dall’amministrazione, impatta direttamente su chi valuta investimenti in centro città o su chi ha già strutture operative: mantenere l’attività significa aggiornare la documentazione e rispettare le regole, senza la possibilità di espandere l’offerta. I rischi includono una riduzione della redditività e una maggiore complessità nella gestione, con controlli formalizzati e sanzioni più severe per chi non è perfettamente in regola.
Il confronto e le prospettive per i proprietari turistici
Mentre Roma segue il trend di altre città italiane con norme restrittive, i proprietari turistici devono confrontarsi con nuove procedure burocratiche (come richiesta e esposizione obbligatoria del CIN) e adempimenti di sicurezza, nonché con una concorrenza che si farà inevitabilmente più selettiva. Tuttavia, la maggiore chiarezza sulle regole può offrire opportunità a chi punta sull’alta qualità, sulla trasparenza e sul rispetto delle normative – limitando l’abusivismo e premiando chi investe correttamente nel settore.
Impatto su proprietari, ospiti e mercato
I proprietari degli alloggi turistici sono chiamati a un adattamento consapevole: nuove regole comportano maggiori costi di gestione, tempo per la formazione e aggiornamento continuo su normative urbanistiche, fiscalità (come la cedolare secca differenziata) e rapporti con il condominio. Se si riuscirà a orientare l’offerta verso modelli più sostenibili, digitali e sicuri, il mercato potrà evolvere in modo virtuoso, premiando i professionisti e chi investe realmente nella qualità dell’accoglienza turistica romana.