La Toscana si prepara a dire “basta” agli affitti brevi selvaggi con una nuova legge regionale. Stanca di attendere interventi da parte del Governo, la Regione ha deciso di prendere in mano la situazione, modificando il Testo Unico sul Turismo per dare più potere ai sindaci nella regolamentazione degli affitti brevi.
L’obiettivo è chiaro: limitare l’impatto negativo del turismo di massa, che sta trasformando il volto di molte città toscane, a partire dai capoluoghi di provincia. La nuova legge, frutto di un lavoro congiunto tra il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, associazioni di categoria e sindacati, punta a preservare il tessuto sociale delle città, introducendo misure per controllare la distribuzione e la capacità ricettiva delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere.
La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha accolto con entusiasmo la notizia, sottolineando come la nuova legge fornirà strumenti concreti per regolamentare gli affitti brevi, come la possibilità di fissare un numero massimo di ospiti per metro quadro, limitare il numero di notti e le autorizzazioni per singolo soggetto.
Ma non tutti sono d’accordo. Proprietari di immobili e forze di opposizione, come Fratelli d’Italia, hanno già manifestato la loro contrarietà, definendo la legge “liberticida”. Si preannuncia quindi una battaglia legale, che si inserisce in un contesto di incertezza economica globale, come dimostra il recente calo delle prenotazioni per le festività natalizie.
Nonostante le difficoltà, la Toscana sembra determinata a trovare un equilibrio tra le esigenze del turismo e la tutela del suo patrimonio sociale e culturale. La nuova legge rappresenta un passo importante in questa direzione, ma solo il tempo dirà se sarà sufficiente a governare il fenomeno degli affitti brevi e a preservare l’identità delle città toscane.
